Intervenire con coraggio su un edificio costruito negli anni passati, utilizzato e poi abbandonato, parte ora del degrado di un’area della città di Milano; immaginare non una destinazione d’uso convenzionale, ma una sua nuova vita attiva sul territorio attraverso un progetto altamente tecnologico ma anche profondamente significativo e socializzante: è la sfida che vorremmo proporre come primo esempio di recupero di un’architettura abbandonata con riconversione agricola in una città metropolitana europea, creando un modello replicabile.

Le Vertical farm rappresentano un’ottima soluzione per l’agricoltura contemporanea ma costruire appositamente questi edifici è ancora un’operazione a volte poco economica, sfruttata solo da Paesi ad alto reddito come gli Stati Uniti o la Cina delle grandi metropoli, anche se si prevede che questo sarà il futuro in molte città nel mondo.

Tuttavia oggi, con lo sviluppo dell’illuminazione a Led, ingegnerizzabile e controllabile, si possono progettare, in edifici già esistenti, ambienti completamente coibentati, energeticamente gestiti da software che permettono di illuminare le colture con ricette di luce studiate ad hoc da attrezzare con impianti aeroponici o con foto-bioreattori per la produzione di microalghe (Urban Green Rooms).

Dunque si è aperta la possibilità di recuperare e riutilizzare edifici abbandonati in zone urbane di scarso interesse. Convertirli in Urban green farm può diventare una soluzione redditizia e straordinariamente impattante, sotto diversi aspetti.

A Milano, nel quartiere periferico di Rogoredo, abbiamo lavorato su un ex-edificio adibito ad uffici, oggi in stato di abbandono, realizzando un impianto di coltivazione di microalghe in fotobioreattori posizionati nel seminterrato una volta adibito a parcheggio e in una serra esterna, mentre in cinque piani dell’edificio abbiamo posizionato l’impianto aeroponico. Il settimo piano sarà destinato a laboratori e sale riunioni, mentre Il piano terra sarà organizzato per l’accoglienza e l’ottavo ospiterà un piccolo caffè-bistrot.

Il progetto di massima della Urban Farm Rogoredo è stato realizzato dallo Studio Mario Cucinella Architects.

Il nostro progetto prevede l’istallazione di 1000 fotobioreattori di ultima generazione, pensati, studiati, costruiti e brevettati in Italia, alloggiati in un fabbricato ad elevato valore tecnologico ed esteticamente molto curato: si tratta di un progetto di agricoltura 4.0, in quanto tutto il processo di produzione avviene con il sostegno attivo di un hardware e di un software di gestione realizzato ad hoc e controllabile da remoto.

Una sfida che si ispira alla tradizione dei frantoi ipogei tipici delle campagne leccesi, resi possibili a causa della particolare natura carsica del terreno. Un sofisticato progetto di agricoltura 4.0 rispettoso delle tradizioni, del territorio e del paesaggio: scavato facendosi largo tra le piccole gallerie già esistenti è pensato per riutilizzare la pietra leccese nelle partiture interne ed esterne.

In due aree separate verranno coltivate microalghe in fotobioreattori tecnologicamente molto sofisticati e piante officinali ad alto valore farmaceutico.